«L’ho trovata sotto una macchina parcheggiata. L’abbiamo trovato sotto un’auto e abbiamo iniziato a maneggiarla. È stato un attimo ed è partito un colpo. Non ho capito più nulla, sembrava un gioco è stato un incubo».
È questo l’interrogatorio di Renato Benedetto Caiafa, 18enne arrestato per armi e indiziato numero uno dell’omicidio del 18enne Arcangelo Correra, sabato mattina in via Sedil Capuano. Difeso dalla penalista Annalisa Recano, il diciottenne ammette e piange, nel corso dell’interrogatorio dinanzi al pm Ciro Capasso.
La dinamica della morte di Arcangelo Correra
Al giovane, che si è recato spontaneamente in Questura per spiegare al pm Capasso e agli investigatori della Polizia di Stato la dinamica dell'accaduto, vengono contestati il porto e la ricettazione dell'arma illegale, che è stata sequestrata. Per il reato di omicidio colposo il 19enne (per il quale è stato disposto il carcere) è stato invece denunciato. Gli accertamenti della Polizia di Stato, finalizzati a fare piena luce sull'accaduto, sono comunque ancora in corso.