Denise Pipitone, il padre legale Tony chiede di riaprire il caso: le circostanze inedite a ?3 anni dall'ultima archiviazione

4 settimane fa 12

È Tony Pipitone, padre legale della piccola Denise Pipitone, la bimba sparita nel nulla a Mazara del Vallo l'1 settembre del 2004, ad avanzare la richiesta di riapertura dell'indagine (in precedenza archiviata dal gip su richiesta della Procura di Marsala) sulla scomparsa della figlia.

Anniversario della scomparsa di Denise Pipitone

Le circostanze inedite

Pipitone è l'ex marito della madre di Denise, Piera Maggio, che ormai da 20 anni chiede di sapere la verità su quanto accaduto alla bambina.

«Non posso dire se ci sono elementi nuovi perché la Procura non ha ancora provveduto sulla nostra istanza», ha commentato il legale di Pipitone, l'avvocata Luisa Calamia. L'istanza, comunque, fa presupporre che ci siano circostanze inedite sul caso, anche perché la novità è elemento indispensabile per una riapertura dell'inchiesta. 

E, a distanza di 3 anni dall'ultima archiviazione disposta dal gip di Marsala, è tornato a chiedere ai pm di indagare. Quali siano gli elementi nuovi che giustificherebbero una riapertura del caso, condizione a cui la legge subordina nuove investigazioni, non è noto. «La Procura non ha ancora risposto, quindi c'è un segreto istruttorio», risponde la legale di Pipitone, Luisa Calamia.

Ma non essendoci un'inchiesta, il segreto istruttorio ancora non esiste.

Il caso e le false informazioni

Quello della scomparsa di Denise è uno dei casi di cronaca più oscuri degli ultimi anni. La piccola venne rapita mentre giocava sotto casa della nonna. Un sequestro velocissimo commesso da chi, probabilmente, sapeva dove trovarla e la conosceva. Della scomparsa venne inizialmente accusata Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise. 

La ragazza, per gli inquirenti, avrebbe agito per ritorsione nei conforti della Pipitone, «colpevole» di aver avuto una bimba dal padre, allora sposato con un'altra donna. Ma, dopo anni di processo, Jessica è stata assolta con sentenza ormai definitiva.

Tra falsi avvistamenti, anonimi e nuovi spunti poi rivelatisi inconsistenti l'indagine è stata riaperta più volte, l'ultima nel 2021 quando vennero iscritti nel registro degli indagati Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, entrambi accusati di concorso nel sequestro, e una coppia di romani, Paolo Erba e Antonella Allegrini, che si erano inventati di sana pianta, testimoniando il falso, di essere a conoscenza di particolari sul caso di Denise.

Dopo mesi di accertamenti la Procura chiese per la coppia, che ammise tutto, l'archiviazione. Stessa istanza venne fatta al gip per Corona e Della Chiave. Il giudice delle indagini preliminari accolse la richiesta scrivendo che: «un colpevole a tutti i costi, a prescindere dalla verità non servire a nessuno. Al sistema giudiziario, ai familiari della piccola Denise, all'opinione pubblica, che da sempre segue con estremo interesse ed empatia la drammatica vicenda di cronaca».

Secondo il giudice, dalle «indagini lunghe e incredibilmente vaste» della procura non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un'accusa in giudizio aggiungendo «che non è dato neppure immaginare come potrebbe essere formulato dal pubblico ministero, anche sommariamente, un capo di imputazione nei affrontare della Corona». «Ogni ipotesi accusatoria a suo carico - spiegò - appare al momento assolutamente insuscettibile di essere vagliata in giudizio e, ancor meno, di condurre una affermazione di responsabilità».

Il caso, nel 2021, era tornato all'attenzione dei media dopo la notizia data da una tv russa del ritrovamento della bambina, poi smentito dall'esame del Dna. Da allora si sono susseguite false segnalazioni al legale della madre di Denise, testimonianze spesso inattendibili e anche le dichiarazioni di una ex magistrata, che indagò sulla vicenda nel 2004, e che dichiarò di aver raccolto novità sulla vicenda. La donna venne poi condannata a un anno per false informazioni al pm.

Le cimici trovate in casa dalla madre

A maggio di quest'anno il giallo di Denise aveva registrato poi un altro colpo di scena. Dopo 20 anni, infatti, Piera Maggio ha trovato delle cimici in due posti della casa durante dei lavori di manutenzione, una nel garage e uno nell'androne. «Questo fatto mi ha portato di nuovo indietro negli anni. Erano ancora collegate alla corrente, non sappiamo se qualcuno fosse all'ascolto. La Procura ha convalidato il sequestro delle cimici e stanno cercando di capirne la provenienza». 

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