Federica Tartara, l?avvocata incinta di 9 mesi chiede il rinvio dell?udienza. No della giudice: causa persa

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Un’avvocatessa al nono mese di gravidanza aveva chiesto il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, ma la giudice del Tribunale di Venezia non glielo ha concesso e martedì scorso ha celebrato comunque il processo, che ha portato alla condanna dei suoi due clienti a due anni di reclusione. Per questo motivo il legale del Foro di Genova, Federica Tartara, ha presentato ieri un esposto al Consiglio superiore della magistratura, chiedendo anche l’annullamento della sentenza: «Il Giudice Ilaria Sichirollo ha mostrato una palese insensibilità verso il diritto dell’avvocato a vedere tutelata la propria salute e il proprio benessere a pochi giorni dal parto, come garantito dal sistema costituzionale e normativo».

LA VICENDA

Dopo essere stata nominata difensore di fiducia, Federica Tartara ha inoltrato l’8 novembre scorso al Tribunale di Venezia l’istanza di rinvio per legittimo impedimento, allegando il certificato medico che attestava lo stato di gravidanza e la data presunta del parto, il 10 dicembre prossimo. L’avvocatessa lavora e vive a Genova e la sua partecipazione al processo nella città lagunare «avrebbe comportato una gravosa trasferta non certo raccomandata, essendo a oggi - spiega nell’esposto - a 36 settimane di gestazione». «Mi mancano tre settimane al parto ma continuo a lavorare e finora non ho avuto alcun problema. Certo è che una trasferta a Venezia, che da Genova non è proprio dietro l'angolo, è controindicata nelle mie condizioni, anche perché non vorrei ritrovarmi a partorire sul treno», ha spiegato il legale di 40 anni, già madre di un bambino. «È assolutamente incontestabile il diritto del difensore in stato di gravidanza di ottenere un rinvio dell’udienza per legittimo impedimento nei due mesi antecedenti il parto e nei tre mesi successivi - si legge nell’esposto al Csm - come recita lo stesso codice di procedura penale all’art. 420 ter comma 5 bis». «Ma a me, il giudice, oltretutto donna anche più giovane di me, lo ha negato - precisa Tartara - sostenendo che vi fossero già stati troppo rinvii e che un legale che sa di non potersi assumere un incarico non deve assumerlo. Tra l'altro, ricordo che il rinvio per legittimo impedimento del difensore sospende la prescrizione, quindi non si sarebbe verificato alcun vulnus processuale». «Di fatto, gli assistiti sono stati privati di un’adeguata assistenza difensiva - conclude l’avvocatessa - Lascia basiti la decisione da parte di un magistrato che impedisce ad una professionista incinta ciò che è legittimo per legge. Un giudice che dovrebbe attenersi alla Costituzione, e invece qui siamo di fronte ad un atto discriminatorio non solo nei confronti delle donne ma anche delle libere professioniste». «Esprimiamo piena solidarietà alla collega, direttrice dell’Alta Scuola Estradizioni di Cpi, e profonda preoccupazione per la deriva del sistema giudiziario italiano, in cui alcuni magistrati sembrano assumere un ruolo interpretativo eccessivo, mettendo a rischio l’equilibrio costituzionale - commenta l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale».

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