di Andrea Bassi
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Il calcio d’inizio del secondo tempo della manovra di Bilancio sarà dato oggi con la presentazione degli emendamenti al testo del governo. Ma al di là delle proposte di modifica che arriveranno dai partiti di maggioranza e di opposizione, la vera partita si giocherà su un punto: un nuovo taglio delle tasse per dipendenti, pensionati e autonomi. E sarà, se si riuscirà, concentrato sulla classe media. Le intenzioni del governo le ha manifestate a più riprese il vice ministro all’Economia Maurizio Leo, il titolare della delega sul Fisco. L’intenzione è di ridurre il secondo scaglione dell’Irpef, l’aliquota del 35 per cento che grava sui redditi tra 28 e 50 mila euro. Dai 51 in su si passa all’ultimo scaglione, il 43 per cento. L’intenzione è di riuscire a ridurre il prelievo di due punti percentuali, portandolo al 33 per cento, usando i proventi del concordato preventivo biennale delle Partite Iva. Il “patto” con il Fisco andava sottoscritto dagli autonomi entro il 31 ottobre. Lo hanno fatto in 522 mila, con un incasso per lo Stato di 1,3 miliardi di euro.
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