Trattativa a oltranza per far decollare l’alleanza Ita-Lufthansa. I team dei legali del Mef e quelli della compagnia tedesca sono alla ricerca di un punto d’incontro dopo la richiesta di Francoforte di ottenere uno sconto sul prezzo della seconda tranche di investimento. Un richiesta che ha mandato su tutte le furie il Tesoro che non si aspettava una mossa di questo tipo. Secondo la versione fatta trapelare dai tedeschi, la necessità di rivedere il prezzo sarebbe legata alla perdita di valore degli asset di Ita in seguito allo slittamento del closing fissato per questa estate. Di parere opposto i tecnici del Mef che sostengono l’esatto contrario, ovvero che Ita, anche in virtù del boom di traffico legato al Giubileo, ha aumentato il suo valore intrinseco. Sia come sia, nell’accordo siglato a luglio ci sono delle clausole che prevedono, a livello teorico, la revisione, e che ora sono oggetto della valutazione dei legali, poi il confronto, una volta ottenuto il responso (c’è l’ipotesi di un arbitrato in piena regola), passerà a livello superiore, coinvolgendo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e il numero uno di Lufthansa, Carsten Spohr.
Vertice tra Giorgetti e Spohr per salvare Ita-Lufthansa
Dal Tesoro trapela, almeno informalmente, ottimismo e la convinzione di partire da una posizione di forza, Anche sul fronte opposto c’è la volontà di chiudere la partita, visto che a ballare, sarebbe una cifra che oscilla tra i 10 e i 90 milioni. Rispetto a una operazione che si avvicina a 1 miliardo.
Lo scoglio è quindi più sui principi generali, sulla filosofia dell’accordo. L’azionista pubblico potrebbe anche allungare i tempi di permanenza nel capitale o quanto meno a stringere meglio i bulloni di un matrimonio che attende di essere celebrato da quasi 2 anni. Dopo le verifiche legali, il Tesoro illustrerà la posizione ma non ha nessuna intenzione di “svendere la compagnia di bandiera” che, grazie anche alla cura Turicchi, è tornata in utile, aumentando i ricavi e il numero di passeggeri trasportati. E con il Giubileo, di cui è Official carrier, vedrà una forte spinta al giro d’affari. Vista la delicatezza della situazione, nulla di ufficiale emerge, ma il ceo di Lufthansa potrebbe essere già arrivato in queste ore a Roma per siglare la pace in gran segreto.
La crisi
Intanto Alitalia Sai ha avviato la procedura di licenziamento per 2.059 dipendenti. Si tratta di un percorso già delineato che e coinvolge 1.170 assistenti di volo, 82 piloti e 100 addetti alla manutenzione degli aerei. I 2.059 dipendenti potranno contare sull'assegno di cassa integrazione fino al 31 dicembre 2024 e poi, dopo il licenziamento. sulla Naspi. Il sindacato, dalla Fit Cisa alla Cgil, si augura che una parte di questo personale possa trovare posto in Ita. «In ragione del coinvolgimento dell'azienda nella procedura di amministrazione straordinaria», si legge nella lettera inviata ai sindacati, al ministero del Lavoro, a quello dei Trasporti e a quello delle Imprese, «si ritiene che, allo stato, nessun ulteriore strumento previsto dalla legge o adottabile in via negoziale per fronteggiare eccedenze di personale possa essere ritenuto applicabile o compatibile con l'attuale situazione aziendale al fine di limitare le conseguenze sul piano sociale. Le condizioni dell'azienda non consentono altresì l'attuazione di interventi di altro genere sull'utilizzazione del personale mediante ricorso a forme flessibili dell'orario di lavoro o sul lavoro a tempo parziale».
Come si ricorderà, i licenziamenti erano stati bloccati a settembre con una proroga di due mesi della cassa integrazione dopo un incontro con le rappresentanze sindacali al ministero del Lavoro. I sindacati chiedono anche un incontro al Mef sul caso Ita-Lufthansa.