Larimar Annaloro, la lite con la compagna e le foto diffuse via chat: cosa c'è dietro la morte della 15enne. La madre: «Non si è uccisa»

1 settimana fa 24

«L’ho trovata impiccata. Era in ginocchio tutta legata, ma una bambina come fa a legarsi fino ai piedi?». Non si dà pace la mamma di Larimar Annaloro. Continua a ripetere che sua figlia non si è suicidata. Non lo dice chiaramente, ma pensa che qualcuno possa averla uccisa. È stata lei martedì pomeriggio a trovare il corpo della ragazzina quindicenne nel giardino della loro abitazione nella periferia di Piazza Armerina, in provincia di Enna. Una scena orribile le si è presentata davanti agli occhi al rientro a casa dopo avere sbrigato alcune commissioni. Orribile e al contempo, a suo dire, incompatibile con il suicidio: «C’era un doppio nodo al collo, la corda era passata due volte. C’era un doppio nodo all’albero. Come fa una bambina a uccidersi così. Quel giorno sono andata a prenderla prima: piangeva, era stata umiliata dalle sue compgane. Voglio giustizia, voglio solo giustizia». Il pianto spezza il racconto di mamma Johary. La Procura dei minori di Caltanissetta ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio e ipotizza il coinvolgimento nella vicenda di coetanei della ragazza.

Larimar Annaloro, morta impiccata a 15 anni a Piazza Armerina: cosa è successo veramente? Il suicidio (escluso dalla madre), l'ipotesi revenge porn, la lite a scuola

LE INDAGINI

Nelle ultime ore al commissariato di Piazza Armerina sono stati sentiti diversi amici e compagni di scuola della quindicenne. Le piste battute sono quelle del bullismo e del revenge porn. Nessuno in famiglia crede, però, che qualcosa turbasse Larimar a tal punto da decidere di farla finita. Né la mamma, né la sorella che spiega: «Sono sicura che non si sarebbe mai fatta del male da sola, che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Era tranquillissima, normalissima, nessun segnale. Niente di niente». Anche la sorella maggiore è stata convocata in commissariato per raccontare i suoi dubbi, le sue perplessità. Nulla che però al momento abbiano trovato degli appigli concreti.

Alcuni compagni di scuola - la vittima frequentava il liceo Scientifico - hanno raccontato che circolava la notizia che esistessero foto e video intime della giovane. Qualcuno le aveva diffuse in chat. Larimar era stata insultata in pubblico e c’era stata una lite con una compagna la mattina della morte ma anche nei giorni precedenti. Si parla pure di un fidanzato conteso. Storie di ragazzi dove diventa difficile distinguere il chiacchiericcio dalla verità.

LA LITE

Di certo il giorno del decesso c’è stata una discussione con una compagna. Qualcuno ha sentito delle urla. Al ritorno in classe Larimar ha chiesto ai professori di potere chiamare i genitori e andare via prima della fine delle lezioni. Non si sentiva bene. Non era vero. Alla madre ha raccontato della discussione con le compagne. Ma anche stavolta nulla che facesse pensare che da lì a poco si sarebbe stretta una corda al collo fino a soffocarsi. Il caso è passato alla Procura dei minori di Caltanissetta. La salma era stata restituita alla famiglia dopo il nulla osta della Procura di Enna, ma i magistrati dei minori ne hanno disposto il sequestro per ulteriori accertamenti. Sarà eseguita l’autopsia nei prossimi giorni. La famiglia ha dovuto rinviare i funerali già fissati per oggi nella chiesa madre del paese sconvolto dalla notizia.

IL DOLORE

La famiglia Annaloro viveva da un anno a Piazza Armerina dove si era trasferita da Milano. Per il padre siciliano si è trattato di un ritorno a casa, per la madre cubana una nuova esperienza di vita così come per i tre figli. A sentire il racconto di alcuni testimoni la vita di Larimar in Sicilia non è stata facile. Invidie, gelosie e quel chiacchiericcio malsano che ferisce e può fare molto male. C’è chi parla di offese in pubblico. In quella che era diventata la sua nuova casa la ragazzina ha trovato la morte nel contesto di una vicenda tutta da chiarire. Istigazione al suicidio, ipotizzano con convinzione i magistrati. Resta da capire chi e perché avrebbe spinto la quindicenne nel baratro. «Non si è impiccata», ripete la madre. Larimar non lo avrebbe mai fatto.

Leggi tutto