Aveva documenti colombiani ed appoggi sul posto da parte di altri cittadini italiani Luigi Belvedere, il 32enne narcotrafficante di Caserta ritenuto il tramite tra Casalesi e narcos in Colombia per l'importazione di cocaina. Belvedere era ricercato da dicembre 2020 ed inserito nell'elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell'Interno. Secondo quanto si apprende, l'intervento della Polizia ha subito un'accellerazione poiché nell'ambito delle attività investigative emergeva che Luigi Belvedere si era allarmato subito dopo il recente I'arresto dell'altro latitante Gustavo Nocella con il quale era in contatto stretto, come si legge in una nota congiunta della Procura Generale e della Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, a firma del procuratore generale Aldo Policastro, del procuratore Nicola Gratteri e dell'aggiunto Sergio Ferrigno.
L'arresto
Anche Nocella, come Belvedere, era stato arrestato sempre in Colombia a Medellin in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Napoli Ufficio esecuzione penale, esteso anche in ambito internazionale, per l'espiazione della pena di anni 5, mesi 4 di reclusione, per il reato di partecipaziorne ad un'associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Belvedere, invece, deve scontare oltre 18 anni di carcere.
Il latitante Luigi Belvedere, ritratto nella foto sulla tomba del narcotrafficante Pablo Escobar, catturato questa notte a Medellin in Colombia, deve scontare una pena di più di 18 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti #25ottobre https://t.co/vs6p4xF7B9 pic.twitter.com/IK7OFKWdsy
— Polizia di Stato (@poliziadistato) October 25, 2024
Le attività di indagine hanno consentito agli investigatori di accertare che il latitante Luigi Belvedere poteva disporre di documenti colombiani falsi che gli permettevano di muoversi liberamente e godere dell'appoggio di altri cittadini italiani presenti sul territorio. Uno di questi veniva appunto individuato proprio in Gustavo Nocella, ricercato in ambito Schengen e successivamente, su richiesta della Squadra Mobile di Caserta, in campo internazionale.