Sarebbe un'infermiera dell'ospedale Perinei di Altamura ad aver criticato sui social una mamma che non aveva riconosciuto il suo bimbo neonato, definendola «ingrata». Ora l'ordine degli infermieri di Bari ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti, considerate le «considerazioni deontologicamente inaccettabili».
Cosa è successo
È accaduto qualche settimana fa e il post è poi stato rimosso. «La nostra iscritta si è scusata, ha rimosso il post incriminato e sarà ascoltata dalla commissione disciplinare - ha detto all'ANSA Saverio Andreula presidente dell'ordine degli infermieri di Bari - Le sanzioni previste in casi come questi, vanno dal richiamo alla sospensione dall'ordine, passando per la censura.
Certo essere sospesi vuol dire non poter lavorare».
L'infermiera, aggiunge, «si è lasciata andare a considerazioni che deontologicamente sono inaccettabili» sulla scelta di una coppia di genitori di non riconoscere subito dopo il parto, il neonato. «Una scelta indiscutibile, prevista dalla legge - continua Andreula e aggiunge - Le parole affidate a Facebook erano gravissime, fuori luogo per un infermiere che non può né deve esprimere valutazioni sui propri assistiti ma anzi, deve proteggerli nella loro identità».
L'infermiera, che ha più di 20 anni di servizio, avrebbe criticato la decisione della madre naturale della piccola con parole dure. «Il post era molto lungo e a segnalarlo è stato un semplice cittadino che, a noi come ordine e alla Asl di Bari, ha chiesto spiegazioni facendo così partire verifiche e controlli. Abbiamo inviato una richiesta di chiarimenti alla nostra iscritta che ci ha risposto», prosegue il presidente.
Il post: «Madre senza cuore»
La donna ha rimosso il post pubblicato «e si è giustifica ammettendo di essere stata maldestra nella pubblicazione», fa sapere Andreula. L'azienda sanitaria non commenta l'episodio per tutelare un minore che dovrebbe a breve essere affidato. «Episodi come questo, offrono spunti di riflessione ma sono un modo per rafforzare il legame di fiducia con i cittadini», conclude Andreula.
Secondo l’addebito mosso dalla Asl barese - riporta il Quotidiano di Puglia -, avrebbe riportato, anche, la pubblicazione, senza autorizzazione, di foto interne del grande ospedale della Murgia. Per questa ragione l’azienda ha avviato, qualche giorno fa, una formale azione disciplinare nei confronti dell’infermiera che riferendosi alla madre della piccola aveva usato termini come codardia e crudeltà, definendola «senza cuore» e aggiungendo «a questa persona le vorrei dire solo che esiste una Giustizia Divina».