Milano e Bologna, weekend di tensioni tra antisemitismo e scontri: le piazze calde d?Italia

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Palestina libera, ma anche «solidarietà ai fratelli di Amsterdam». Il manifesto dei 700 attivisti che ieri hanno sfilato per il centro di Milano ha messo subito in chiaro l’opinione in merito agli agguati ai tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv. «È una reazione alle aggressioni nei nostri confronti attuata con le stesse modalità, siamo stati insultati e malmenati», è la risposta del corteo. «Il vittimismo è una caratteristica del movimento sionista. Tutti i media hanno detto che erano atti antisemiti. Non è così, ciò che si è verificato ad Amsterdam erano atti antisionisti».

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«Bugie e vittimismo»

I manifestanti si sono radunati nel primo pomeriggio in piazzale Cadorna per la consueta mobilitazione a sostegno della Palestina, che dal 7 ottobre 2023 viene organizzata ogni sabato. Questa volta preceduta da un presidio davanti al McDonald’s di largo Cairoli per un boicottaggio alla catena di fast food accusata di distribuire pasti gratis ai soldati israeliani: «Ogni volta che mangiate un panino, mangiate il sangue dei palestinesi», il monito degli attivisti. Alle 15,30 si è messo in marcia il corteo, aperto da uno striscione con impresso il motto “Save Gaza”, ma subito dopo aver mosso i primi passi si è bloccato per lasciare spazio agli interventi al megafono. E i toni sono immediatamente saliti, con la dichiarazione esplicita che il pestaggio ai sostenitori del Maccabi debba essere un esempio da seguire: «La lotta al genocidio va portata anche nelle strade italiane, come in Olanda». E dunque, «per cominciare, mandiamo un applauso ai giovani di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione», l’interpretazione del corteo alla notte di violenze. Tra i partecipanti si sollevano grida, applausi e anche qualche fischio. «Questa bugia di vittimismo - sostengono i manifestanti - vale più di tremila tifosi che hanno provato a strappare le bandiere palestinesi, aggredendo i giovani arabi olandesi fino al momento in cui questi giovani hanno reagito con una dimostrazione di forza». Si punta il dito contro i «politici sionisti italiani ed europei», che chiamano «la nostra autodifesa antisemitismo. Vergogna». Tra le prime file del corteo spiccano due foto dell’ex leader di Hamas Yahya Sinwar, ucciso lo scorso ottobre. Una di queste corredata dalla scritta «Bastone di Sinwar», che in una delle sue ultime azioni il terrorista ha lanciato contro un drone israeliano, gesto divenuto simbolo della resistenza a Israele.

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Alta tensione a Bologna

Lungo il tragitto sono i fatti di Amsterdam ad animare i partecipanti. A metà percorso impugna il microfono un attivista dell’Associazione dei Palestinesi in Italia: «Cittadini olandesi, che sono europei, permettono a questi fascisti di venire a casa nostra a strappare la bandiera palestinese», afferma. Ribadendo che i «nostri fratelli ad Amsterdam hanno agito contro il sionismo. Questa è la solidarietà». E incita: «Dobbiamo farlo anche qui in Italia, non bastano le piazze di solidarietà, dobbiamo agire. Bisogna agire oggi, non domani». Alla fine il corteo si è sciolto senza incidenti, mentre la tensione è esplosa a Bologna in scontri con la polizia durante la manifestazione della Rete dei Patrioti e di Casapound colpita da insulti e liquidi lanciati dalle finestre. In contemporanea è partito il corteo dei collettivi studenteschi, che hanno tentato di raggiungere la zona del presidio dei Patrioti entrando in contatto con la polizia a più riprese, tra oggetti scagliati e petardi. Tre poliziotti sono rimasti lievemente feriti. Per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si tratta «di vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi. Confido che tutte le forze politiche e sociali del Paese, senza tentennamenti o speciosi distinguo, sappiano prendere le distanze da comportamenti pericolosi e inaccettabili in democrazia».

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