Orvieto, a 13 anni tenta di rapinare un negozio con la pistola giocattolo: «Mi servono i soldi per incidere una canzone trap»

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Col passamontagna e la pistola in mano minaccia la commessa del negozio di alimentari di Ciconia. L’aspirante rapinatore, accerteranno i carabinieri di Orvieto, è un bambino di 13 anni: «Mi servono i soldi perché voglio incidere una canzone trap» dice candidamente ai militari, quasi a voler giustificare quello che ha combinato in un tranquillo pomeriggio di fine ottobre.

Per lui è inevitabile la segnalazione alla procura della repubblica presso il tribunale per i minorenni di Perugia.La vicenda va in scena martedì pomeriggio. Sono le 18 e 30 ed è già buio quando al numero unico delle emergenze arriva la telefonata di una commerciante. La donna, che gestisce un negozio di alimentari di Orvieto, nella zona di Ciconia, chiede aiuto ai carabinieri. E’ ancora sotto choc e racconta del tentativo di rapina subito qualche minuto prima di chiamare il 112.

All’entrata del negozio si è presentato un ragazzo che lei non può descrivere perché ha il volto coperto dal passamontagna. Con la pistola in pugno si rivolge con tono minaccioso alla commerciante: «Dammi i soldi o finisce male».

La vittima però, nonostante sia comprensibilmente spaventata per la pistola puntata contro, riesce a chiudere la porta del suo negozio mettendo in fuga il rapinatore. Poi prende il telefonino e dà l’allarme e da quel momento scatta la caccia all’uomo, che poi si scoprirà essere solo un bambino.

Chi è il baby rapinatore

Le pattuglie del nucleo operativo e radiomobile e delle  stazioni di turno si precipitano sul posto della tentata rapina. La caccia dura pochi minuti anche perché il ragazzino per la fuga ha utilizzato la bicicletta e non è riuscito ad allontanarsi molto. I militari lo bloccano a poca distanza dal negozio di alimentari.

La sorpresa quando viene portato in caserma per l’identificazione. Il rapinatore solitario ha 13 anni ed è un bambino del posto. Nessun precedente e niente grilli per la testa e neppure episodi che possano far pensare a un gesto criminale. Almeno fino a questo momento in cui i carabinieri gli stanno chiedendo conto di quello che ha combinato.

La sua giustificazione spiazza tutti. Ha tentato di rapinare il negozio di alimentari solo perché sogna di incidere un disco trap e gli servono i soldi per farlo.

I carabinieri recuperano anche l’arma puntata contro la commerciante. E’ una pistola giocattolo senza il tappo rosso che il 13enne ha nascosto vicino al negozio, convinto che non sarebbe stata ritrovata.

I genitori sono andati a riprendersi il figlio in caserma portando via anche le carte messe insieme dagli investigatori dell’arma, che hanno già preso la strada della procura presso il tribunale dei minorenni di Perugia.

Un altro caso che finisce sotto la lente della giustizia minorile che di recente si è occupata di un ragazzino che si è presentato in classe con una pistola. Era una riproduzione perfetta ma sembrava vera e il minore, 16 anni, studente in un istituto superiore dell’orvietano, l’ha portata in classe. Non si era limitato a mostrarla ai presenti ma la teneva in mano con tono minaccioso, di fronte allo sguardo sconvolto di insegnanti e collaboratori scolastici.

Il dirigente della scuola chiamò i carabinieri che sequestrarono l’arma. La pistola era da softair ma era una perfetta riproduzione di un’arma vera e non aveva il tappo rosso. Nel passato del 16enne nessun episodio “strano” o gesti dimostrativi. Una bravata la sua che gli è costata cara. Per lui era scattata la segnalazione alla procura dei minori  per porto di armi e oggetti atti ad offendere.

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