La Russia mantiente alta la tensione sui Paesi Baltici e sulle coste del Mar Nero. Oltre a portare avanti il conflitto sul campo in Ucraina, Mosca prosegue le sue manovre nell'ombra attraverso minacce continue. In queste ultime settimane la Romania sembra sia entrata di diritto tra le nazioni più attenzionate dal Cremlino. Nel giro di pochi giorni si sono susseguiti casi di oggetti nemici non identificati in volo nei cieli romeni, prima dell'area di Costanza e, l'ultimo proprio ieri notte, nella città danubiana di Tulcea. Il Ministero della Difesa ha riferito che intorno alle 20,45 il radar ha rilevato un bersaglio aereo vicino a Kilia-Veke, immediatamente è stato inviato un avvertimento ai residenti e sono stati alzati in volo due F-16 dell'aviazione per monitorare la situazione. L'obiettivo ha proseguito verso la città di Tulcea fino alla scomparsa del segnale avvenuta intorno alle 21. Provocazioni che mantengono in allerta la Nato, pronta a intervenire a difesa dei propri confini.
La guerra elettronica
Non solo droni, o presunti tali.
Torna d'attualità il tema della guerra elettronica che la Russia ha iniziato ad attuare attraverso l'utilizzo del suo Baltic Jammer, che si presume abbia sede nell'area di Kaliningrad anche se nuovi indizi portano alla Crimea. Secondo un rapporto pubblicato da OPS Group, un gruppo di analisi dell'Osint, in collaborazione con istituzioni come il ministero della Difesa britannico, la Nasa ed esperti di sicurezza informatica israeliani, le azioni di disturbo informatiche sono riprese a gran ritmo negli ultimi mesi. Il sud-est della Romania, parte della Moldavia e tutta la costa del Mar Nero sono tra le regioni più colpite in Europa in termini interferenze ai gps, che colpiscono quotidianamente i sistemi di navigazione degli aerei commerciali, delle navi e anche dei voli militari. Attualmente, il 90% delle segnalazioni di attività di "jamming" concentrati nell'est della Romania (tra Brașov, Bucarest e Costanza) e sembrano provenire dalla Crimea disturbando il traffico aereo che collega l'Unione Europea all'Asia.
Il report
Nel gennaio 2024, ogni giorni circa 300 voli civili sono stati colpiti da disturbi ai loro gps. Secondo il rapporto del Gruppo OPS, nell’agosto 2024 il numero è salito a 1.500 voli al giorno. Un anno fa l'ex capo di stato maggiore dell'esercito romeno, il generale Daniel Petrescu, attirò l'attenzione sul fatto che la Russia stesse bloccando costantemente le comunicazioni ai gps delle navi nelle acque territoriali rumene, provocando il rischio di collisioni.
La Romania e la Nato rischiano di doversi prepararsi ad un confronto a lungo termine con Mosca. Il jamming è direttamente correlato alle zone di conflitto e viene utilizzato in particolare per contrastare droni o munizioni intelligenti che utilizzano sistemi di navigazione gps per localizzare il bersaglio. Una volta attivato, questo tipo di disturbo colpisce automaticamente anche i sistemi di navigazione degli aerei commerciali civili o delle navi presenti nell’area. Secondo le mappe aggiornate quotidianamente da GPS Jam, le zone più attive di jamming elettronico sono in Ucraina, Crimea, Mar Nero, Mediterraneo orientale, Israele, Libano, ma anche al confine tra India e Pakistan. Attualmente, secondo gli ultimi dati le zone della Romania più colpite sono le contee di Galați, Tulcea Constanța, Iaşi e Vaslui.