CADONEGHE (PADOVA) - Lo cercano nel bosco, lui sta prelevando soldi al bancomat a centinaia di chilometri di distanza: si è risolto il giallo di Roberto Nicolini, il 55enne di Cadoneghe del quale non si avevano più notizie da giovedì quando il fratello ne aveva denunciato la scomparsa e la cella telefonica che serve Danta e il Comelico ne aveva agganciato il numero di cellulare nei giorni immediatamente successivi. Così era scattato il piano ricerca persone, vigili del fuoco, volontari del Soccorso alpino e carabinieri avevano concentrato le ricerche proprio in quella zona.
Il prelievo
Come cercare un ago in un pagliaio, troppo vago il riferimento del luogo, troppo ampia l'area in cui distribuire gli uomini, nessun aiuto dal telefonino che risultava spento. Ieri poi la svolta: da una serie di incroci di dati e di riscontri con gli istituti bancari è emerso che successivamente al segnale del cellulare agganciato dalla cella di Danta, Nicolini aveva effettuato alcuni prelievi con la sua carta bancomat in alcuni sportelli in un'altra provincia, distante da Danta.
In effetti l'uomo per il Comelico era transitato e il suo passaggio era rimasto nelle tracce della cella telefonica che serve la zona. Poi però il telefono è stato spento, oppure si è scaricato, o forse ancora Nicolini se n'è disfatto. Non appena la sua presenza altrove è stata accertata dal riscontro del suo istituto bancario, le ricerche sono state fermate e l'allarme è rientrato.
Un allontanamento volontario, dunque, anche se ieri in serata non era ancora chiaro dove Roberto Nicolini si trovasse e se avesse preso contatto con i suoi familiari. Non aveva lasciato alcun biglietto e non aveva avvisato nessuno sulla sua scelta di lasciare Cadoneghe.
A denunciarne la scomparsa era stato il fratello preoccupato per il perdurare della sua assenza. Della vicenda era stato messo al corrente anche il sindaco Marco Schiesaro: «Ho appreso della scomparsa - aveva detto - mi auguro che la vicenda possa avere in tempi rapidi un felice epilogo e che l'uomo possa far rientro dai suoi cari».
Le ricerche
Ultimamente Nicolini aveva trovato un lavoro e questo l'aveva riempito d'orgoglio e di forza interiore. Cosa sia successo negli ultimi giorni non è dato sapere. Non era stata esclusa alcuna ipotesi. Mentre le ricerche proseguivano in Comelico, i carabinieri patavini avevano sentito amici e conoscenti di Roberto per scoprire se si fosse o meno confidato con qualcuno sui suoi spostamenti. Ora il quadro è più chiaro e tutti tirano un sospiro di sollievo.