Le strutture di Yefremov e Luzhlovsky, e l'azienda Biokhim a circa 460 km a sud-est di Mosca sono state distrutte dall'esercito ucraino
Mercoledì 23 Ottobre 2024, 16:28
Nelle prime ore di martedì, l'Ucraina ha lanciato una serie di attacchi con droni contro Mosca. In un contesto di guerra l'attacco non è così inaspettato, ma perché ad essere colpite sono state le distillerie di alcolici situate nel cuore della Russia?
L'attacco
Explosions rang out in #Russia at night. Tula and Tambov regions were attacked by drones.
As the local authorities write, two distilleries were under attack in the Tula region. There is the company "Biochim", which also produces alcohol, was also under attack in the Tambov… pic.twitter.com/qiS8H66d64
— Babel.ua: Ukraine at war (@UaBabel) October 22, 2024
Le strutture di Yefremov e Luzhlovsky nella provincia di Tula, e l'azienda Biokhim a Rasskozovo, nella provincia di Tambov, a circa 460 km a sud-est di Mosca sono state distrutte dai droni dell'esercito ucraino. Sebbene solitamente gli attacchi ucraini con droni prendano di mira obiettivi militari o infrastrutture strategiche, questa volta l'obiettivo sono state le distillerie di alcol. Secondo le dichiarazioni di Kiev, l'attacco ha avuto una rilevanza militare. Questi attacchi si inseriscono nella strategia ucraina di colpire obiettivi ben oltre i confini russi, una tattica che ha visto un'ampia diffusione dall'inizio dell'invasione russa. Il direttore del Centro per la lotta alla disinformazione ucraino, Andrii Kovalenko, ha affermato che le distillerie erano utilizzate per la produzione di carburante ed esplosivi, e quindi costituivano obiettivi militari camuffati: «Si tratta di obiettivi militari, nonostante siano mascherati da qualcos'altro», riporta il sito di notizie ucraino UN. Reuters riporta quanto dichiarato dal sito web della Biokhim: «L'azienda produce alcol etilico e prodotti di importanza strategica per il Cremlino». Le autorità russe hanno confermato che gli attacchi non hanno provocato vittime, ma immagini online mostrano incendi nelle vicinanze, tra cui un impianto di gomma sintetica e una centrale elettrica.
Alcuni itenti hanno ironizzato sull'impatto simbolico di tali attacchi con dei tweet su X, sostenendo che colpire la produzione di alcol potesse minare il morale russo. «Distruggi la vodka, distruggi la Russia», ha scritto l'analista Ian Garner sui social. Ma questi attacchi arrivano poco dopo un altro raid ucraino avvenuto lo scorso sabato, che ha preso di mira la più grande fabbrica di bombe russa a Dzerzhinsk, nella regione di Nizhny Novgorod e nonostante lo scherno con cui vengono accolti dall'opinione pubblica continuano ad essere riuscite operazioni di recupero per la popolazione ucraina.