Zelensky a Roma vedrà Giorgia Meloni e anche Papa Francesco: armi e fine della guerra tra i temi sul tavolo

2 settimane fa 32

Domani a Roma è prevista una visita istituzionale del leader ucraino Zelensky. Vedrà la premier Giorgia Meloni. E' uno dei vertici più importanti della settimana considerato che è stato rinviato quello a Ramstein, sabato, nella base americana in Germania. Sarebbe stato il primo a livello di leader. Nessuna nuova data è stata per ora indicata. Ma intanto Zelensky è in Croazia e domani sarà in Italia, a Roma.

Zelensky a Roma vedrà Giorgia Meloni e anche papa Francesco: armi e fine della guerra tra i temi sul tavolo

In serata dovrebbe vedere la premier Giorgia Meloni per una cena a Villa Doria Pamphili. Venerdì mattina sarà ricevuto in udienza dal Papa in Vaticano.

L'ultima volta che avevano avuto un faccia a faccia in Vaticano era il 13 maggio 2023. A giugno scorso si sono visti per il G7 in Puglia in occasione di un incontro bilaterale. Il Pontefice è stato più volte invitato a recarsi a Kiev, ma lui stesso ha sempre posto la condizione di poter andare anche a Mosca, senza tuttavia ottenere risposta dal Cremlino.

Oltre alla tappa a Roma, il presidente ucraino nei prossimi giorni dovrebbe raggiungere anche altri capitali europee. Sul campo, intanto, il ministero della Difesa di Mosca annuncia di aver ripreso il controllo di due località nella regione di Kursk, dove erano arrivati gli ucraini nell'offensiva a sorpresa della scorsa estate. Mentre dall'Ucraina arrivano notizie di un attacco che avrebbe colpito un sito nella regione russa di Bryansk in cui erano immagazzinate munizioni, anche nordcoreane. A Ramstein Zelensky avrebbe voluto presentare «il piano per la vittoria, passi chiari e concreti verso una giusta fine della guerra», del conflitto iniziato con l'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio di due anni fa. Un piano già condiviso con il presidente americano Joe Biden, che ieri ha posticipato le visite previste in Germania e Angola «per supervisionare i preparativi e la risposta all'uragano Milton».

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Sull'incontro istituzionale programmato da tempo da Chigi verrà sicuramente dibattuto il tema dei rifornimenti militari necessari alle trincee ucraine per reggere l'offensiva delle truppe russe che si fa sempre più aspra, soprattutto nel Donbass. L'Italia ha ribadito in più occasioni che nega il suo consenso nell'impiegare le armi direttamente dentro e contro il territorio russo. Non vuole scatenare una guerra per procura, tuttavia le nostre massime autorità hanno sempre sostenuto la necessità dell'Ucraina di difendersi dall'invasione. 

L'Italia si è già impegnata nella consegna della batteria di Samp-T a lungo attesa dagli ucraini. Non è escluso che si parli anche dei nuovi e imminenti equilibri politici oltre oceano. Gli Stati Uniti stanno per andare a elezioni: la leadership del principale alleato dell'Ucraina potrebbe dunque cambiare. Se vinceranno i repubblicani con Donald Trump gli aiuti e l'approccio politico alla guerra alle porte dell'Europa potrebbe subire una rivoluzione (come indicano anche le ultime, recenti notizie raccolte nel libro di Bob Woodward). 

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