Una persona di «alto profilo» sarebbe protagonista di un video «pornografico» insieme a Sean "Diddy" Combs, il produttore discografico arrestato lo scorso 16 settembre a New York. A rivelarlo è Ariel Mitchell-Kidd, legale di una donna che accusa il 54enne di violenza sessuale. Ospite della trasmissione "Banfield" sull'emittente americana NewsNation, l'avvocatessa afferma di essere stata contattata da un individuo che avrebbe voluto venderle il filmato in questione.
Sean "Diddy" Combs, il caso del video porno con un personaggio famoso
Mitchell-Kidd non fa il nome del protagonista del video hard, limitandosi alla definizione di «persona di alto profilo», ma afferma che questo personaggio «non guarda mai in camera» e che a suo giudizio «non sapeva di essere ripreso». Sempre secondo il legale, il filmato sarebbe ambientato nella casa di Diddy ad Atlanta e che la natura delle immagini è «pornografica». Mitchell-Kidd ha aggiunto che ad Hollywood si parla da tempo di certi video. L'individuo che voleva vendere il filmato all'avvocatessa le avrebbe anche suggerito di mettersi in contatto con il protagonista del video, invitando questa persona ad acquistare la clip prima che diventi di «pubblico dominio».
La ragazza violentata
Mitchell-Kidd ha parlato anche del caso della sua assistita, una ragazza che denuncia di essere stata vittima di un'aggressione sessuale da parte di Combs nel 2018. «Mi ha contattato qualche settimana fa, mi ha chiamato e mi ha raccontato della sua aggressione e della sua fuga», ha raccontato il legale in tv.
I fatti sarebbero avvenuti a casa di un'amica della vittima, che aveva «legami con l'industria musicale».
Qui si sarebbe palesato Diddy, dando inizio all'incubo dell'assistita di Mitchell-Kidd: «Le è stato sevito drink. Ha iniziato a sentirsi stordita. Combs l'ha aggredita sessualmente con un oggetto». Il racconto prosegue: «Poi ha ordinato a un altro uomo di aggredirla sessualmente mentre lui guardava e si dava piacere». La ragazza sarebbe riuscita in qualche modo a scappare, per poi andare a denunciare l'accaduto alla polizia.